I nostri muscoli sono fatti di molte fibre. Quando usiamo un muscolo le fibre non si contraggono tutte nello stesso momento, alcune si attivano e altre si “riposano”, avvicendandosi in questa pulsazione di attività.
Quando sottoponiamo i nostri muscoli a carichi di lavoro o assetti non abituali, l’alternanza tra fibre a lavoro e fibre a riposo può risultare meno fluida. Durante la pratica Yoga, può capitare di frequente, soprattutto all’inizio, percepire, in alcune posizioni, un certo tremore di alcuni distretti o gruppi di muscoli. Con la pratica, i muscoli acquisiscono forza e migliora la loro capacità intrinseca di alternare le fibre al lavoro in modo sempre più fluido. Il tremore percepito non è un fenomeno negativo, ma può segnalare che in quel caso, in quella posizione specifica stiamo sottoponendo quel muscolo ad un carico di lavoro al di sopra delle sue possibilità del momento. Che fare? A mio parere l’atteggiamento da avere durante la pratica nei confronti di questi occasionali tremori si suddivide in due fasi:
1) Tollerare amorevolmente. le fibre dei nostri muscoli ci stanno dicendo che stanno lavorando in un assetto e con un carico non abituale. Niente paura, tranquilliziamoci e diamo la possibilità alle fibre muscolari di trovare un nuovo equilibrio.
2) Semplificare. Se sentiamo che il tremore continua e lo percepiamo come intollerabile, studiamo come noi stiamo praticando quella specifica posizione. Che cosa potremmo cambiare per facilitare il lavoro del distretto che trema?
Praticare Hatha Yoga è un laboratorio di ricerca di strategie motorie e posturali alternative. Allenarsi a praticare un atteggiamento Pratyara sempre più profondo aumenta la nostra competenza a leggere i segnali che arrivano dal nostro complesso psicofisico e a reagire a quei segnali nel modo più funzionale possibile.