Ogni testo che viene scritto sullo Yoga è da vedersi un po’ come un diario che lo scrivente mette insieme rispetto a quella che è stata, è e sarà la sua ricerca personale utilizzando il grande strumento dello Yoga.
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Infatti, lo Yoga e i suoi tanti Sentieri sono proprio da vedersi come strumenti a disposizione dell’essere umano utili alla ricerca e alla costruzione del benessere. Il concetto di benessere è un concetto molto ampio e sfuggente alle definizioni.
Quello che è vero è che il benessere è un vissuto che ogni essere umano ha il diritto di sperimentare rispetto alla propria esistenza.
La difficoltà a definire la disciplina dello Yoga è insita nella sua stessa natura, spiegata nel modo forse più chiaro che sia mai esistito da un grande studioso della disciplina quale è stato M. Eliade nella sua opera “Lo Yoga. Immortalità e libertà” dove egli ci precisa come:
Lo Yoga deve essere conosciuto per mezzo dello yoga;
lo Yoga si manifesta attraverso lo yoga […].
Quindi, anche il testo che un praticante scrive è da vedersi come un momento di pratica e di ricerca, è un bisogno che arriva ad un certo punto della pratica di ogni yogin: il bisogno di avere un supporto in più dove siano registrate le scoperte fatte, le intuizioni avute, dove vengano sistematizzati gli studi praticati e richiesti dalla pratica per affinarla sempre di più.
Il tutto al servizio del bisogno di condivisione con gli altri praticanti e con la comunità dei ricercatori e costruttori del benessere.
Questo è ciò che mi motiva a scrivere di Yoga. Nessuna scoperta sensazionale, nessuna verità svelata. Semplicemente, la raccolta delle riflessioni e degli studi nati dalla pratica decennale di un semplice yogin.
© Roberto Tricoli – Yoga Laico
Opera tutelata e depositata su www.patamu.com con numero licenza 14009“